lunedì 28 ottobre 2013

In ricordo di Carla Guiducci Bonanni


Il Consiglio Regionale della Toscana ha organizzato una serata in ricordo di Carla Guiducci Bonanni, indimenticabile, fra le altre importantissime cariche, assessore alla cultura del comune di Signa. Dopo gli interventi dei consiglieri Carraresi e Bambagioni la parola è andata a Gianni Conti in seguito hanno parlato Cipriani degli amici dei musei, Acidini Luchinat della soprintendenza e il direttore dei musei vaticani Antonio Paolucci. In conclusione sono intervenuto, a nome dell'intera comunità signese, per ricordare l'affetto provato da tutti i signesi nei suoi confronti culminato con la concessione della cittadinanza onoraria del nostro comune.

domenica 27 ottobre 2013

Ricollocata a Signa la grande pala d'altare del XVI secolo raffigurante la Resurrezione.


Dopo anni di accurato e difficile restauro una grande pala d'altare, raffigurante Cristo risorto in mezzo a San Miniato e a San Francesco, è stata ricollocata nel suo luogo di origine. Di fronte ad una chiesa che non riusciva a contenere le numerosissime presenze di fedeli e di appassionati di arte Don Giancarlo Gondolini, accompagnato dal sindaco di Signa Alberto Cristianini e dalla funzionaria della Soprintendenza Maria Pia Zaccheddu, ha tolto il velo che copriva il dipinto mostrando alla sua comunità un'opera che costituisce soprattutto un oggetto di fede e di culto. Con il ritorno della Resurrezione si conclude un percorso progettuale iniziato circa tre anni fa che, nel breve periodo ha riportato restaurate in San Miniato quattro pregevolissime pale d'altare che arricchiscono sia il valore artistico che l'impianto religioso di questa chiesa. Nel mio intervento ho ricostruito il significato e i percorsi alla base di precise scelte politiche e amministrative tese al recupero e alla valorizzazione dell'arte e della memoria in tutto il territorio signese. Oltre al consigliere regionale Paolo Bambagioni e al direttore scientifico del museo di arte sacra di Signa Maria Emirena Tozzi era presente lo staff operativo del laboratorio di restauro di Gian Maria Scenini.
 




mercoledì 23 ottobre 2013

Iniziate le serate di Filosofia


Con una serata ricca e carica di suggestioni Clarissa Panicagli ha iniziato nel miglior modo possibile gli incontri dedicati alla filosofia nel presente autunno dal comune di Signa. Di fronte ad un pubblico numeroso e attento Clarissa ha delineato aspetti attualissimi del pensiero di Susan Sontag con un'attenzione particolare riservata alla figura del turismo e alle mane compulsive legate agli scatti fotografici. Nei prossimi incontri, sempre di martedì, verranno affrontati personaggi come Gramsci, Gadamer, Foucault e Schopenhauer: l'Officina Odeon 5 si mostrerà ancora una volta nella sua funzione di dinamico centro culturale.

lunedì 21 ottobre 2013

Clarissa Panicagli all'Officina Odeon 5

 
Martedì 22 ottobre alle ore 21.15 ha inizio la nuova serie degli incontri con la filosofia organizzati dall'assessorato alla cultura del comune di Signa.
Presso i locali dell'Officina Odeon 5, in via Santelli al n. 15, Clarissa Panicagli affronterà “La filosofia e la psicologia del turista” attraverso il pensiero di Susan Sontag.

domenica 20 ottobre 2013

Liberi di pedalare


Anche quest'anno, nonostante il mal tempo che ne ha condizionato il rinvio e lo svolgimento, si è tenuta “Liberi di pedalare”: pedalata storica sui sentieri della memoria dal Ponte di Signa al Ponte Santa Trinità. Oltre cento partecipanti hanno percorso i circa cinquanta chilometri che costeggiano le due sponde dell'Arno toccando i luoghi maggiormente colpiti dal fronte del 1944. Un mese di vera prima linea ha portato alla distruzione di molti luoghi simbolo del territorio ad ovest di Firenze. Il campanile di San Donnino, il ponte di San Mauro, il Beatino e la zona industriale di Signa, il ponte sull'Arno, la porta fiorentina della Lastra, il Colombaione di Badia a Settimo, il campanile di Ugnano e lo stesso centro di Firenze rappresentato emblematicamente dal ponte Santa Trinità rappresentano soltanto alcune delle tappe costeggiate dai ciclisti fra i quali erano presenti gli amministratori comunali di Signa, Lastra, Campi, Scandicci e Firenze. Sul ponte Santa Trinità il presidente del consiglio comunale di Firenze Eugenio Giani e l'assessore alla Cultura del comune di Signa Giampiero Fossi hanno illustrato i motivi della manifestazione ricordando fra gli altri la figura di Enzo Desideri, medaglia d'argento alla memoria, soldato del nuovo esercito italiano e campione di ciclismo, caduto nel 1944 sul fronte adriatico. “Pedaleremo ancora sulle strade libere d'Italia” le ultime parole di Desideri che da quasi dieci anni hanno ispirato questa particolare cerimonia.

mercoledì 16 ottobre 2013

Sabato in biblioteca



Sabato 19 ottobre proseguono le aperture straordinarie della biblioteca comunale Boncompagno da Signa con una serie di manifestazioni che dalle prime ore della mattina si succederanno sino alle 24.00. Ogni spazio della biblioteca sarà aperto e visitabile per tutto il giorno. Mostre, proiezioni, conferenze contribuiranno a rendere ancora più vivo un ambiente che negli anni è cresciuto in continuazione. Migliaia di presenze contribuiscono ogni mese alla vitalità di un ambiente culturale che, per le sue collezioni e per i suoi orari di apertura, si dimostra ogni giorno più importante per la crescita civile di Signa e dei suoi abitanti.

domenica 13 ottobre 2013

Le quinte del Livi nelle miniere di mercurio dell'Amiata


Continua il percorso di studio del liceo scientifico “Carlo Livi” di Prato all'interno dell'universo minerario toscano. Sotto la guida del professor Renato Braga gli studenti delle quinte A e C si sono avventurati all'interno delle miniere di mercurio del monte Amiata dove, accompagnati da un esperto minatore, hanno potuto immergersi nei cunicoli che li hanno portati nel ventre della montagna. Interessante nella visita anche la parte inerente i laboratori di chimica e la produzione dal cinabro al mercurio. Gli studenti, insieme agli insegnanti Fossi, Gori, Pivano, hanno raggiunto Abbadia San Salvatore dopo alcuni brevi passaggi a Pienza, Bagno Vignoni e Bagni di San Filippo.

martedì 8 ottobre 2013

Domenica 7 ottobre Passo della Futa


Di fronte alle decine di migliaia di morti disseminati nei cimiteri di guerra della nostra Toscana l'amore per la vita diventa forse più forte. Il mio pensiero non va soltanto verso il dolore e la sofferenza di chi tragicamente ha perso la vita in modo violento e non va neanche ai familiari che in modo assurdo hanno perso la persona amata: il mio pensiero va a tutta la bellezza della vita che milioni di giovani non hanno potuto cogliere appieno, va ai desideri, ai sogni, all'amore che in tanti non hanno visto crescere. Penso anche all'imbarbarimento che probabilmente, sotto la spinta della paura e di una lotta per la vita, ha trasformato i nobili sentimenti e i valori di molti in atteggiamenti guidati dalla pura voglia di vivere ad ogni costo seguendo quella vecchia frase latina : mors tua vita mea. La guerra rappresenta sempre un qualcosa di terribile e distruttivo caratterizzato da spinte autodistruttive lontane dall'essenza stessa dell'umanità. Mentre scendevo la scalinata del cimitero le parole scritte nel 1958 da Italo Calvino per la canzone di Sergio Liberovici “Dove vola l’avvoltoio” mi risuonavano stranamente nella testa.
Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò dal fiume
ed il fiume disse: "No,
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Nella limpida corrente
ora scendon carpe e trote
non più i corpi dei soldati
che la fanno insanguinar".

...

sabato 5 ottobre 2013

Ancora Boccaccio 2006


Lo scorrere del tempo, con il suo ritmo inesorabile, trascina in velocissimi vortici pensieri, azioni, fatti che meriterebbero di essere goduti in tutta la loro interezza.
Ieri sera alla proiezione dei vecchi filmati su Boccaccio, girati con i ragazzi delle quarte elementari del 2006, erano presenti alcuni studenti protagonisti dei film di circa sette anni fa. Vedere come quei bambini siano diventati ragazzi grandi mi ha fatto un certo effetto ma ancora più effetto mi ha fatto vedere in ragazzi alla soglia della maggiore età l'attenzione e l'apprezzamento verso quello che loro stessi avevano realizzato diversi anni prima. Spesso la sindrome di Pinocchio domina l'età post adolescenziale: la frase “Com'ero buffo quand'ero burattino” si insinua nei pensieri di giovani che, per una loro debolezza intrinseca e per il bisogno di essere altro, disprezzano quello che hanno fatto e quello che sono stati. Attività che non molto tempo prima avevano appassionato e riempito di orgoglio diventano un qualcosa di ingombrante come se tutto ciò che è stato appartenga ad uno stupido passato da dimenticare. 
I miei studenti sono differenti. Con lo sguardo rivolto verso lo splendore di un presente che si attua ed in marcia verso un futuro ancora più bello i miei vecchi studenti del 2006 mi hanno mostrato l'immagine bella di chi conserva ancora la consapevolezza di avere fatto, ad ogni età, cose importanti. L'essere stati in quarta elementare, soprattutto nella quarta A di Signa, non rappresenta una vergogna ma l'immagine forte di noi che anche in quel momento siamo stati capaci di essere all'altezza di quanto ci veniva offerto dal mondo.


giovedì 3 ottobre 2013

Dove finisce l'umanità


Là dove comincia l'umanità l'uomo si sente parte di una grande famiglia”. Con questa frase di Enrico Bovio ha inizio la storia della Pubblica Assistenza di Signa: un'associazione che da oltre cento anni lavora gratuitamente nei campi dell'assistenza e della solidarietà. Il principio di umanità come unica grande famiglia è bello, carico di fascino e alla base dei più profondi valori religiosi e filantropici.
Oggi, in una giornata tragica come questa, di fronte all'incapacità e all'impotenza del nostro Paese e dell'Europa intera, penso con rabbia e con tristezza a quante vuote parole utilizziamo per definire i pregi di una civiltà foriera di libertà e di democrazia come la nostra. Noi, eredi di una storia carica di solidarietà e di generosità verso gli altri, non possiamo accettare quanto sta accadendo nel nostro mare. Non possiamo più accettare centinaia di cadaveri sparsi sulle nostre coste. Non possiamo accettare la sordità di altri paesi europei che parlano dei morti come se fosse solo un problema italiano e che non sentono come propri i bisogni di milioni di uomini attanagliati da miseria, guerra, fame, disperazione .Non possiamo accettare soprattutto l'impotenza della politica: la politica è l'arte del possibile. La politica, in un paese libero e democratico, può e deve intervenire concretamente portando l'intero occidente ad affrontare come cosa propria quanto avviene nei paesi in cui sembra essere ormai finita ogni speranza. L'Italia, l'Europa ne hanno, e ne devono avere, la forza.