lunedì 13 giugno 2016

NEL RICORDO DELLA GRANDE TRAGEDIA FERROVIARIA DEL 1909 L'INAUGURAZIONE DEI NUOVI MEZZI DELLA PUBBLICA ASSISTENZA DI SIGNA.

Le origini della Pubblica Assistenza di Signa affondano le proprie radici in un evento tragico avvenuto poco più di 100 anni fa: davanti alla vecchia stazione ferroviaria ci fu il deragliamento di un treno che provocò vittime e feriti. Sul luogo dell'incidente accorsero numerosi cittadini di Signa che si prodigarono spontaneamente nei soccorsi. Pochi mesi dopo nacque, nei locali del vecchio circolo “Donizetti”, l'associazione della Pubblica Assistenza che da subito iniziò a distinguersi nell'offerta di aiuto verso chi aveva bisogno di soccorso o di trasporto in ospedale.
Approfittando dell'occasione offerta dall'inaugurazione di un'autoambulanza e di tre nuovi mezzi per il trasporto sociale il presidente della Pubblica Assistenza Matteo Carrai ha posizionato davanti alla sede dell'associazione un vecchio scambio ferroviario in uso nei primi anni del Novecento, donato dal locale museo della ferrovia. Con accanto il racconto di quei fatti è stata anche scoperta una lapide con sopra inciso il motto scelto dalla Pubblica Assistenza nel 1909: si tratta di una frase di Giovanni Bovio che recita “Dove comincia l'umanità l'uomo si sente membro di una grande famiglia”.

Dopo questo significativo ricordo delle proprie origini la manifestazione si è sviluppata sui nuovi mezzi del nuovo parco macchine e sulla vera forza dell'associazione: i volontari.
Il presidente Matteo Carrai, nel suo intervento ha presentato i punti di forza dell'associazione ringraziando i volontari, per quanto da questi viene fatto, e i vari sostenitori che hanno reso possibile l'acquisto dei nuovi mezzi.
Accanto a lui Patrizio Ugolini, della direzione regionale dell'ANPAS, Giampiero Fossi, assessore alle politiche socio sanitarie del comune di Signa e Marinella Fossi, assessore alla Protezione Civile. Presenti, accanto alle autorità militari, civili e religiosi moltissimi altri volontari venuti a Signa da ogni parte della Toscana, a bordo delle loro autoambulanze, per festeggiare i nuovi mezzi della Pubblica Assistenza dimostrando che la grande famiglia del volontariato non ha confini né ideologici, né razziali, né territoriali, né religiosi.

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