Il
conferimento del pegaso d'oro, prestigioso riconoscimento della
regione Toscana, a Luis Sepùlveda ha costituito per me e per molti
amici della mia età l'occasione di un ritorno non solo emozionale
verso i fatti del Cile di 40 anni fa. In un modo delicato,
leggermente poetico, Sepùlveda ha ricordato fatti di grande tragicità
nei quali è stato direttamente coinvolto, quale sostenitore attivo
del presidente Allende, sottolineando il valore dell'indissolubile
legame fra libertà e giustizia sociale. Il percorso evocativo di
anni che anche in Italia hanno visto una forte mobilitazione contro
la sanguinaria dittatura di Pinochet mi ha spinto verso una certa
commozione ma anche ad una piena consapevolezza di quanto sia facile,
specialmente per chi non è stato colpito direttamente, dimenticare.
Gli Inti Illimani, Allende, Neruda, Corvalan, la bandiera del Cile
che un tempo sventolava in molte manifestazioni mi sono riapparse
improvvisamente e si sono mischiate alla grande poesia di pace che
Sepulveda fa nascere in ogni sua opera sottolineandone ulteriormente
la grandezza. Dopo questo incontro davvero emozionante al circolo Vie
Nuove, mentre tornavo a casa ho pensato a Signa dove esiste una via
Allende che nessuno conosce e dove, disperso chissà dove, giace
nascosto un grande murales, inneggiante alla libertà, dipinto su
legno nel 1976 da artisti cileni. Sarebbe bello ritrovarlo e, a 40
anni da quei terribili momenti, ricollocarlo in uno spazio pubblico
in onore di Allende e di tutte le vittime di ogni dittatura.
giovedì 28 novembre 2013
mercoledì 27 novembre 2013
Nel nome di Ernesto Rossi e di Altiero Spinelli la rotonda di Europa
Lo scorso
sabato è stata inaugurata, su via Madre Teresa di Calcutta, la
rotonda di Europa dedicata ai comuni gemellati con Signa. Il sindaco
Alberto Cristianini, insieme alle delegazioni francese e austriaca,
ha voluto con questo atto ricordare i valori alla base dell'Europa.
Non a caso alla base dei grandi stendardi issati in omaggio al
rapporto vero fra Signa e le città di Oberdrauburg e di Maromme è
stata collocata una lapide con una frase tratta dal manifesto di
Ventotene scritto da Ernesto Rossi e Altiero Spinelli nel 1941
durante il periodo di confino trascorso su quell'isola. Europa non è
una semplice addizione di banche, di interessi, di stati: Europa è
pace, amicizia, solidarietà, unione fra popoli che si amano e che si
rispettano. Il percorso tenuto alto da Signa in oltre trenta anni va
e vuole andare in quella precisa, bella, direzione. Nella foto ci
sono io insieme a due amiche di Maromme e di Oberdrauburg.
domenica 24 novembre 2013
Arti, botteghe e mestieri
Oltre mille
visitatori hanno affollato, durante le prime due giornate di
apertura, la Sala dell'Affresco del Palazzo Comunale di Signa in
occasione della mostra “Arti, botteghe e mestieri” organizzata
dall'Associazione Scambi Internazionali di Signa in occasione del
Mercatino natalizio di Oberdrauburg che da oltre un decennio si tiene
a Signa.
In una sala
completamente rinnovata sono stati esposti dodici pregevoli dipinti
secenteschi provenienti dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti e
dal Cenacolo di Andrea del Sarto organizzando un percorso conoscitivo
capace di far immergere il visitatore in un mondo antico illustrato
con piacevoli immagini di vita quotidiana nelle quali si possono
scorgere particolari significativi legati all'arte ed al lavoro.
Viva è
stata la soddisfazione di chi ha potuto apprezzare la bellezza di un
pezzo di Palazzo Pitti trapiantato a Signa, quasi un suggello al
rapporto intenso da sempre esistente fra il territorio signese e
Firenze
Numerosi i
gruppi scolastici che hanno prenotato visite guidate cogliendo
un'occasione di studio non facilmente ripetibile.
domenica 17 novembre 2013
Si concludono gli incontri con la filosofia
Martedì
prossimo si concluderanno con un mio intervento su Artur Schopenhauer
gli incontri con la filosofia di questa sesta, fortunata, edizione
che ha visto, alla presenza di molti appassionati, affrontare
tematiche non sempre comuni. Il bisogno di filosofia è bisogno di
conoscenza, è bisogno di libertà. Oltre il semplicismo delle
chiacchere da bar, che spesso rendono schiavi di pregiudizi, e delle
strutture massificanti del “lo dicono tutti” l'esigenza di andare
oltre e di scavare nella ricerca più complessa di verità nascoste
spesso dentro di noi si va sempre più strada. Per non accontentarsi
di pensieri troppo semplici per essere veri e per essere nostri,
spesso sono indotti da strumenti di comunicazione di massa con
finalità non sempre a noi amiche, è importante una riflessione su
tematiche non sempre alla moda e con l'aiuto di chi certe cose le ha
affrontate prima di noi. Riflettere sui percorsi filosofici di
Gadamer, di Foucault, di Sontag e oltre può aiutarci non nella
conoscenza del pensiero di altri ma nella ricerca e nella scoperta di
un pensiero più nostro.
Nella foto l'incontro su Foucault di Catello Marciano.
venerdì 8 novembre 2013
9 novembre - Festa della Beata Giovanna
Con la Santa
Messa celebrata in onore della Beata Giovanna in occasione della 706°
ricorrenza della sua morte e la visita alle pievi di San Giovanni e
di San Lorenzo si concludono le attività di Signa all'interno del
progetto intercomunale “Il medioevo alle porte di Firenze”
organizzato dai comuni dell'ovest fiorentino. Il 9 novembre per Signa
rappresenta comunque un qualcosa di più importante in quanto ogni
anno in questa data si celebra, nel modo più intimo e più
fortemente religioso, la festa della Beata Giovanna. Rispetto alla
solennità delle manifestazioni del lunedì di Pasqua, nelle quali
sfilano per tre giorni davanti all'urna della Beata migliaia di
fedeli, autorità civili, militari e religiose, la giornata di sabato
viene vissuta in modo molto più discreto dai Signesi. Da quest'anno
l'Amministrazione Comunale sarà presente ufficialmente in questa
cerimonia manifestando, anche simbolicamente il forte legame che
tiene unita Signa alla sua patrona. Parlare di medioevo in questa
occasione non vuol dire seguire manifestazioni esteriori di carattere
storico o folkloristico ma vuol dire avanti tutto immergersi nei
valori identificativi di una comunità e di un mondo che
ininterrottamente da secoli si riuniscono intorno ai valori etici e
religiosi che da sempre la Beata esprime.
Alle 15.30
inizierà un percorso storico artistico guidato da me, fra la pieve
di San Giovanni, il Museo di Arte Sacra e la pieve di San Lorenzo
ripercorrendo la storia e le azioni della Beata Giovanna.
Alle ore
18.00 avrà inizio, nella pieve di San Giovanni, la Santa Messa.
martedì 5 novembre 2013
La foto di Eberl Paoli nel sacrario di Marzabotto
Ho
inviato al comune di Marzabotto la foto e alcune notizie riguardanti
il partigiano signese Eberl Paoli trucidato a Grizzana il 29
settembre del 1944. Le notizie le ho ricavate dal libro “Un ponte
fra due castelli” di Danilo Benelli. Non sono però riuscito ad
avere ulteriori notizie su di lui: se qualcuno ha qualcosa da
aggiungere intorno a quanto è stato scritto da Benelli avrei piacere
di essere contattato. Il Sindaco di Marzabotto, nel ringraziare, ha
comunicato che metterà la foto di Paoli nel sacrario dedicato alle
vittime della strage nazista.
“ …
venne catturato
anche l’operaio Eberl Paoli. Egli, assieme ad altri prigionieri,
venne condotto a scavare trinceramenti nella zona di Porretta Terme,
da cui diversi suoi compagni riuscirono a fuggire. Eberl, però,
essendo febbricitante e fortemente debilitato, dovette restare sulle
montagne, dove si unì ad un gruppo di partigiani della Brigata
«Stella Rossa». A metà di agosto la zona attorno a Vergato, dove
operava la formazione partigiana alla quale si era unito Eberl,
pullulava di tedeschi. Contemporaneamente gli alleati, che avevano
attraversato l’Arno a Pisa, stavano avanzando verso la Lucchesia e
la Versilia. Le condizioni di Eberl continuavano però a peggiorare;
la febbre lo tormentava continuamente, impedendogli di sopportare la
fatica imposta dalle marce attraverso la montagna, che la formazione
partigiana doveva necessariamente affrontare dopo gli scontri armati
con i tedeschi. Ridotto in serie e preoccupanti condizioni venne
perciò ospitato da una famiglia contadina di Grizzana, dove, il 29
settembre, venne trucidato dalle SS, che operavano al comando del
maggiore Reder, il feroce «monco», assieme alle 1.830 vittime della
strage di Marzabotto.”
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