domenica 21 febbraio 2016

LE SIGNE: UNA NUOVA FORTE COMUNITÀ ALL'INTERNO DELLA GRANDE FIRENZE.


In situazioni particolarmente veloci dove la necessità di cogliere le sfide quotidiane, cariche spesso di difficoltà, che il presente ci lancia occorre forse anche ripensare la struttura delle nostre realtà amministrative.
Penso sia importante sviluppare su queste tematiche un adeguato dibattito che, scevro da slogan e facili, nonché fittizi, calcoli, possa portare a una concreta riflessione su quanto può essere più utile al bene comune.
Ovviamente il riferimento principale non può che essere Firenze.
Non la Firenzina chiusa e impaurita all'interno dei viali di circonvallazione, dove anche l'Isolotto o Sant'Jacopino vengono considerate periferia, che per anni ha abdicato al suo ruolo di grande città europea.
Il riferimento è quello della Firenze del Trecento: una città che iniziava ben prima delle mura che la circondavano e che inglobava, in un unico sistema vitale e operativo, comunità poste a decine di chilometri di distanza.
Tutta la città metropolitana è, e deve essere, Firenze ma la ricchezza di storia, di lavoro, di vita che da secoli si sviluppa nei nostri territori non può essere perduta: l'ultima cosa che può servire a Firenze è avere innumerevoli periferie morte.
Le realtà della cintura fiorentina devono essere valorizzate e armonizzate in un sistema sicuramente più funzionale di quello presente ma il loro contributo, anche di rappresentanza attiva, deve muoversi in ottiche non certo da vuota burocrazia contabile.
Già attualmente, a livello comunale, le società della salute, le conferenze zonali per l'istruzione e molte altre funzioni associate parlano nuovi linguaggi metropolitani ma ulteriori passi devono essere fatti partendo anche da quelle che sono ipotizzate come unioni di comuni.
L'unica strada, secondo me, percorribile utilmente per il territorio signese è l'unione
fra i comuni di Signa e di Lastra a Signa con la conseguente creazione di una nuova entità omogenea per abitanti a quella dei vicini comuni di Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio.
La realtà delle Signe è un qualcosa di vero e ha tutte le caratteristiche per non restare bloccata in una sterile fusione a freddo creata a tavolino con calcoli più rispondenti ad ipotetiche contabilità che a quello che può essere definito lo spirito vero e attivo di una comunità.
Signa e Lastra sono unite oggi in un unico vicariato e nella stessa camera del lavoro; numerose sono le associazioni, soprattutto sportive, che fanno riferimento ad entrambi i paesi, molteplici le funzioni e le attività comuni ad entrambe le amministrazioni.
Nella storia le Signe hanno costituito per secoli il principale porto fluviale di Firenze e insieme hanno creato importanti entità economiche che nella paglia e nella terracotta hanno avuto veri punti di forza.
Ma al di là della storia e di un passato comune penso siano necessarie alcune piccole considerazioni sull'attuale partendo dall'effettiva contiguità dei due capoluoghi che, uniti, potrebbero costituire insieme un'unica città: centro effettivo di un nuovo comune. Come Budapest, mi si perdoni il paragone azzardato, i quartieri sia a destra che a sinistra dell'Arno, formerebbero una città nuova con servizi, uffici pubblici e luoghi amministrativi collocati in ambedue le sponde.
Quando due comuni si uniscono è importante che nessuno di questi inglobi l'altro in quanto questo verrebbe ridotto a frazione. L'omogeneità del numero di abitanti, la contiguità dei due centri e la pari ricchezza nell'economia e nella cultura renderebbero fra Signa e Lastra tutto più facile.
Riunire dopo secoli Le Signe non vuole assolutamente disconoscere l'importanza di un rapporto costruttivo e continuo con i comuni contigui, in una visione rivolta naturalmente verso quanto da sempre si costruisce con Scandicci e Campi Bisenzio.
È dal rafforzamento di questi rapporti e dalla possibilità di poter offrire ai comuni oggi più grandi un contributo analogo al loro che si possono porre le basi per una partecipazione attiva a quello che dovrà costituire uno dei nostri principali obiettivi: la costruzione della nostra Grande Firenze.

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