domenica 19 ottobre 2014

PAOLO VI: UN GRANDE PAPA, UN VERO PASTORE.


Firenze, 24 dicembre 1966, cattedrale di Santa Maria del Fiore. Paolo VI è il primo papa, dopo molto tempo, che celebra la Messa di Natale fuori da San Pietro. Trascorso appena un mese e mezzo dalla tragica alluvione che il 4 di novembre aveva flagellato l'intera area fiorentina, Paolo VI portava a Firenze l'abbraccio della chiesa universale sottolineando, con il suo gesto, l'imprescindibile unione fra la fede e l'umanità che soffre. L'anno successivo la Messa di Natale verrà celebrata in un capannone industriale di Terni mostrando al mondo l'attualità dell'unione fra preghiera e lavoro e facendo vedere, in un momento difficile nei rapporti fra sindacato, Stato e impresa, l'interesse della Chiesa su questa tematica.
Dopo aver chiuso un concilio, come il Vaticano II, capace di inserire la Chiesa all'avanguardia della modernità Paolo VI riuscirà a dare una struttura operativa moderna alla chiesa capace, con i sinodi, di dare risposta alle ulteriori sfide che il mondo e che l'umanità pone continuamente ad una realtà complessa come quella cattolica. Ricordo il sinodo del 1977 sulla “Plantatio ecclesia” e soprattutto il suo ultimo sinodo, del 1978, su “Evangelizzazione e promozione umana”.
Importante la sua attenzione al mondo: è stato il primo papa che ha cercato di raggiungere anche fisicamente realtà di tutti i continenti uscendo da una curia romana talvolta limitante.
Straordinaria la sua azione nel mondo dell'arte cui la grande scultura di Pericle Fazzini, collocata nell'aula che porta il suo nome, da giusta testimonianza.
Un grande papa. Da oggi, finalmente, Beato.

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