sabato 28 dicembre 2013

Signa città dei presepi


Come ogni anno la Pro Loco di Signa ha organizzato una visita guidata fra i presepi delle famiglie che si sono rese disponibili per presentare ai vari visitatori ciò che hanno realizzato nelle loro case. Una ventina di presepi sono stati visitati da una delegazione composta da membri della Pro Loco, della Giunta Comunale e da appassionati che hanno potuto godere di realizzazioni veramente interessanti capaci di dare ulteriore consistenza ad una tradizione di cultura e di fede profondamente radicata nel nostro territorio. Oltre a quanto realizzato dalle famiglie grandi presepi sono raccolti in ogni chiesa, in molti plessi scolastici e negli istituti religiosi; da segnalare il presepe con personaggi a grandezza naturale allestito sull'esterno della chiesa di San Lorenzo e il presepe di Lecore considerato da molti come uno dei più belli e significativi dell'area fiorentina. Non a caso, senza niente togliere agli abeti, alle decorazioni e a Babbo Natale, che fra l'altro ha quest'anno aperto la sua casa nella ex caserma di viale Mazzini, la passione per il presepe è tornata con forza in un nuovo spirito del Natale che vede nel suo messaggio religioso di gioia e di pace un aspetto di nuovo dominante.

giovedì 19 dicembre 2013

Auguri!


Con una vecchia foto del 1958 faccio a tutti gli amici un cordiale augurio di Buon Natale e di felice anno nuovo. La piazza di Signa, ben riconoscibile dalla facciata di Palazzo Scaffai, ospitava anche in anni così lontani momenti belli di una festa che da sempre ha voluto significare pace e gioia per tutti.
Il Babbo Natale era il mitico Pierino, quello della ciuchina Aurelia, il bambino che piange sono io in collo al mio babbo.
Questa immagine, a me molto cara, vuole accompagnare auguri non certo formali che sperano di racchiudere in sé il calore di una vera amicizia.

martedì 17 dicembre 2013

Guglielmo Malato: omaggio a D'Annunzio


L'omaggio dedicato a Gabriele D'Annunzio da un artista come Guglielmo Malato ha impreziosito la Sala dell'Affresco del Palazzo Comunale di Signa offrendo ai numerosi visitatori un percorso figurativo attraverso opere indimenticabili del grande poeta abruzzese. Grazie al nuovo allestimento predisposto da Maurizio Catolfi gli spazi del vecchio archivio storico hanno assunto pienamente la funzione di elegante centro espositivo capace di accompagnare, sia gli appassionati d'arte che i comuni frequentatori del Palazzo Comunale, verso itinerari pittorici belli e suggestivi.
Essere in questa sala avvolti dalle opere di Guglielmo Malato costituisce un'esperienza fortissima dal punto di vista emozionale; la precisa sequenza di riferimenti poetici spinge verso una più profonda lettura di poesie che sembravano non avere ormai più alcun segreto.
Sino al prossimo 3 gennaio la mostra sarà visitabile negli orari di apertura degli uffici comunali

domenica 8 dicembre 2013

Biblioteca comunale: alcune precisazioni su quanto apparso sulla stampa


Con la cultura non si mangia”.
Penso che poche frasi come questa possano esprimere il vuoto di un pensiero che certo non ha, in questi anni, portato bene all'Italia. Purtroppo molti esponenti del Centro Destra si sono appiattiti su questo slogan mortifero facendo un torto ai molti intellettuali presenti nelle loro fila. Questa affermazione e il sostegno da questa ottenuto in vasti strati della nostra classe politica hanno costituito un venefico brodo di coltura che ha visto scuole, musei, biblioteche come principali vittime di un modello perdente contrario alla stessa essenza del pensiero occidentale.
Con una certa soddisfazione ho apprezzato l'interesse che l'amico Gianni Vinattieri, che fra l'altro si è sempre personalmente dimostrato lontano da certe posizioni, nutre per la nostra biblioteca comunale. Ho compreso anche il carattere libero e assolutamente non omertoso del personale della biblioteca che, alla luce degli ottimi risultati ottenuti in questi ultimi anni, se esprime un certo malessere verso i tempi non velocissimi che rallentano la pronta attuazione di una progettualità già in atto, lo fa esclusivamente credendo nel bene della biblioteca.
Grazie agli interventi strutturali realizzati in questi ultimi quattro anni i metri quadri dedicati alla lettura e ai corsi sono quasi raddoppiati; sono aumentati anche i metri di scaffalatura che hanno potuto accogliere un consistente numero di nuove pubblicazioni. In questo contesto si sono potute sviluppare varie sezioni tematiche con un conseguente aumento dei libri e delle riviste in abbonamento.
In questi ultimi anni sono stati rafforzati i canali del sistema interbibliotecario ed è stato automatizzato il prestito. All'interno della biblioteca oltre a consolidare la presenza del settore multimediale sono state predisposte quattro postazioni internet.
Un altro importante campo di azione si è aperto grazie al rafforzamento del personale che ha permesso un significativo aumento dell'orario di apertura portando la nostra biblioteca su livelli superiori a quelli della media provinciale.
Da questa rinnovata, positiva, situazione è scaturito un sensibile aumento delle frequenze; gli stessi prestiti sono praticamente triplicati nel giro di pochi anni.
In un contesto simile penso sia inutile ricordare le numerose attività promozionali che si sono svolte presso la biblioteca e i suoi annessi: proiezioni, mostre, conferenze, spettacoli teatrali, concerti, presentazioni di libri hanno contribuito non poco nel mantenere alta l'attenzione intorno a questo centro culturale.
La crescita della biblioteca e delle sue sezioni ha chiaramente sottolineato la primaria esigenza di spazio che una realtà viva e dinamica, ricca di sempre nuove richieste e forte di circa cento presenze giornaliere, richiede per potersi ulteriormente sviluppare. La Giunta del comune di Signa per questo, nonostante la mancanza di fondi dovuta ad una situazione economica generale non certo esaltante e comunque indipendente da responsabilità comunali, ha deciso, con apposite delibere, una serie di interventi che porteranno sia ad un ampliamento degli spazi di magazzino e di lettura che alla risistemazione degli esterni. I lavori sono stati già finanziati e programmati per essere terminati all'interno della presente legislatura.
Durante il prossimo mandato amministrativo, con la collocazione del Museo della Paglia e dell'Intreccio all'interno del Palazzo di via Ferroni e il probabile spostamento della Sala Consiliare in strutture più vicine agli uffici del comune, gran parte dell'edificio della Gimasa potrà essere utilizzato dalla biblioteca che, con questi nuovi spazi potrà raggiungere il livello ottenuto dalle biblioteche dei comuni di dimensioni più grandi. Nei nostri progetti anche la realizzazione di una nuova viabilità pedonale da via Berti e la realizzazione di un nuovo e più organico parcheggio.
Chiaramente giudicare la biblioteca di Signa soltanto da alcune criticità strutturali può apparire ed è assolutamente ingeneroso. Basta osservare la quantità di iniziative per la lettura e i numerosi interventi culturali che ogni giorno animano quello che a ragione può essere definito il principale centro culturale di Signa per rendersi conto di quanto in questa struttura viene fatto.
Veder rilevate criticità di capienza rappresenta per me una grande soddisfazione: peggiore sarebbe stata l'accusa di mantenere una cattedrale nel deserto, capace di assorbire fondi e risorse, lontana dai bisogni dei cittadini e senza effettive ricadute sul nostro territorio. La biblioteca comunale e il recupero completo della Gimasa rappresentano per me una priorità assoluta: gli interventi economici e strutturali già decisi ed in via di realizzazione costituiscono un percorso operativo voluto fortemente dalla Giunta Comunale di Signa che ha visto nel rafforzamento di questo centro uno dei motori di sviluppo della nostra comunità.

sabato 7 dicembre 2013

Un saluto a Nelson Mandela, autore di pace


La scomparsa di Nelson Mandela segna emblematicamente il passaggio di un'epoca segnata dalle criticità e dagli orrori del colonialismo. L'attenzione agli sviluppi della nostra storia recente sono segnati da un contrastato superamento sia della divisione del mondo in blocchi ideologici che dell'appropriazione colonialista di ogni parte della terra in nome spesso di presunte superiorità razziali. Nelson Mandela ha segnato il passaggio pacifico da un regime caratterizzato dall'orrore dell'apartheid verso una realtà sempre complessa ma segnata dai valori del progresso e della democrazia. Dalla sua scomparsa un pensiero ad altri grandi statisti, penso a Vàclav Havel, che sono riusciti a spingere il loro paese verso la libertà evitando vendette e bagni di sangue. Mandela è stato un grande, vero autore di pace: il tributo che a lui arriva da ogni parte del mondo ne è il logico riconoscimento.

martedì 3 dicembre 2013

Un modo corretto di fare storia ...


Durante un importante corso di aggiornamento dedicato agli insegnanti impegnati nel progetto ESABAC, tenutosi presso la sede del Consolato di Francia in piazza Ognissanti a Firenze, è stato affrontato il differente modo di affrontare la storia nei Licei italiani e francesi. In modo particolare viene rimproverato alla scuola italiana di essere poco laboratoriale e di muoversi troppo all'interno di rigide gabbie cronologiche ed evenemenziali. Da parte italiana si osserva invece che fondamentale per la comprensione storica risulta essere la chiara delineazione di un quadro storico globale segnato fortemente dai limiti del tempo e dello spazio. Intorno all'uso degli stessi documenti il dibattito è aperto ma, di fondo, presi da un valido confronto culturale e metodologico, rischiamo di non avvertire la vera entità strutturale di ciò che manca nella scuola per l'insegnamento della storia: le ore di lezione. Con la “riforma”, attuata alcuni anni fa sotto la spinta del Ministro Gelmini, le ore di storia in un liceo scientifico sono scese da tre a due con programmi praticamente immutati. In questo nuovo contesto le lezioni non solo sono diventate ancora più cattedratiche ma costringono spesso a percorsi forzati che alla fine rischiano di divenire soltanto effimeri esercizi mnemonici. Nel mio Liceo ho avuto invece modo di provare come si fa un altro tipo di storia lavorando con attenzione sui nodi storici e facendo trarre propri percorsi conoscitivi lasciando nelle mani degli studenti documenti e testimonianze vive. Nello specifico, affrontando il fascismo con la mia V C, ho portato, all'interno di un tavolo di lavoro composta dai miei studenti, una quindicina di vecchi libri di vari anni delle scuole elementari degli Anni Venti e Trenta in modo che da questi potessero essere tratte quelle informazioni e quei giudizi storici necessari ad un più dinamico e concreto svolgimento del programma scolastico. Nella serata di ieri ho portato invece mio padre ad un incontro fra studenti e genitori sul tema della scelta cui furono costretti i soldati italiani dopo l'8 settembre. La sua ricostruzione dei fatti, profonda e interessante in quanto ancora testimonianza viva, ha destato attenzione e sicuramente i ragazzi presenti manterranno ricordi abbastanza forti su quanto affrontato ma …
queste due iniziative costituiscono momenti abbastanza rari di scuola che non possono rappresentare in alcun modo un'ordinarietà che, a causa delle poche ore a disposizione, continua ad essere cattedratica ed evenemenziale schiacciata da compiti ed interrogazioni che spesso tendono a trasformare gli stessi licei in fabbriche di voti. Basterebbe poco …...