giovedì 26 settembre 2013

Un in bocca al lupo ai Giovani Democratici di Signa


Mercoledì scorso si è tenuto, presso il circolo Donizetti, il congresso dei Giovani Democratici di Signa. Un congresso semplice, pulito, carico di idee e di volontà. Mi è piaciuto lo spirito di servizio e l'attenzione verso il territorio che da più parti è emerso. La frase “Signa dobbiamo meritarcela e Signa si deve meritare noi” mi è sembrata molto più di uno slogan coniato per l'occasione. Ho visto la piena consapevolezza di ciò che può essere messo in campo a servizio della comunità, con l'orgoglio e la forza di proprie proposte, ma ho visto anche il rispetto per valori comuni a più di una generazione e la voglia di non ghettizzarsi in circoli chiusi.
Per me comunque la cosa più bella è stata l'assenza di quelle vuote forme, mortifere, di carrierismo che troppo spesso si vedono aleggiare anche in generazioni più giovani che sembrano respirare la fetida aria di una vecchia “politica che è solo far carriera”.
A Pamela Calamai e a tutti i giovani democratici di Signa un sincero in bocca al lupo e un regalo personale: il testo di una delle canzoni più rivoluzionarie che siano mai state scritte in Italia.

Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un dio che è morto,
ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell'estate dio è morto...

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell'eroe
perché è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto...

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi,
perché noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto...

Nessun commento:

Posta un commento

Chiunque può commentare, ma se il commento è offensivo non sarà pubblicato.