Ho avuto
modo, durante le cerimonie in onore alle vittime di Sant'Anna di
Stazzema, di ascoltare l'intervento del ministro dell'Istruzione
Maria Chiara Carrozza: un intervento bello, chiaro e carico di
tensione civica ma, soprattutto, indirizzato alla scuola e al suo
dovere formativo nei confronti delle nuove generazioni. Il ruolo
fondante della scuola ha trovato piena conferma nelle parole del
Ministro che, nello studio anche interdisciplinare della Storia, ha
individuato i necessari antidoti nei confronti degli orrori che hanno
accompagnato e accompagnano il cammino dell'umanità. Condividendo in
pieno i principi di Maria Chiara Carrozza mi sono permesso di
esprimerle alcune delle difficoltà che si incontrano oggi nelle
scuole medie superiori e in particolare ho segnalato la recente
riduzione delle ore di insegnamento della Storia all'interno dei
Licei scientifici e linguistici: affrontare nelle quinte il Novecento
e le sue dinamiche in solo due ore settimanali rende difficile lo
svolgimento di un programma complesso e particolare in cui
riflessioni, comparazioni e approfondimenti hanno certamente bisogno
di tempo. Al termine di questo breve colloquio, nel quale il
Ministro ha riaffermato il valore dell'insegnamento della Storia, ho
deciso di scriverle una lettera propositiva sull'argomento con il
solo semplice fine di tenere alta la tensione sulla necessità di
offrire agli studenti, soprattutto dell'ultimo anno, gli spazi
necessari alla conoscenza di ciò che è alla base della nostra
libertà e della nostra democrazia.
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