giovedì 28 novembre 2013

Luis Sepùlveda al circolo Vie Nuove


Il conferimento del pegaso d'oro, prestigioso riconoscimento della regione Toscana, a Luis Sepùlveda ha costituito per me e per molti amici della mia età l'occasione di un ritorno non solo emozionale verso i fatti del Cile di 40 anni fa. In un modo delicato, leggermente poetico, Sepùlveda ha ricordato fatti di grande tragicità nei quali è stato direttamente coinvolto, quale sostenitore attivo del presidente Allende, sottolineando il valore dell'indissolubile legame fra libertà e giustizia sociale. Il percorso evocativo di anni che anche in Italia hanno visto una forte mobilitazione contro la sanguinaria dittatura di Pinochet mi ha spinto verso una certa commozione ma anche ad una piena consapevolezza di quanto sia facile, specialmente per chi non è stato colpito direttamente, dimenticare. Gli Inti Illimani, Allende, Neruda, Corvalan, la bandiera del Cile che un tempo sventolava in molte manifestazioni mi sono riapparse improvvisamente e si sono mischiate alla grande poesia di pace che Sepulveda fa nascere in ogni sua opera sottolineandone ulteriormente la grandezza. Dopo questo incontro davvero emozionante al circolo Vie Nuove, mentre tornavo a casa ho pensato a Signa dove esiste una via Allende che nessuno conosce e dove, disperso chissà dove, giace nascosto un grande murales, inneggiante alla libertà, dipinto su legno nel 1976 da artisti cileni. Sarebbe bello ritrovarlo e, a 40 anni da quei terribili momenti, ricollocarlo in uno spazio pubblico in onore di Allende e di tutte le vittime di ogni dittatura.

mercoledì 27 novembre 2013

Nel nome di Ernesto Rossi e di Altiero Spinelli la rotonda di Europa


Lo scorso sabato è stata inaugurata, su via Madre Teresa di Calcutta, la rotonda di Europa dedicata ai comuni gemellati con Signa. Il sindaco Alberto Cristianini, insieme alle delegazioni francese e austriaca, ha voluto con questo atto ricordare i valori alla base dell'Europa. Non a caso alla base dei grandi stendardi issati in omaggio al rapporto vero fra Signa e le città di Oberdrauburg e di Maromme è stata collocata una lapide con una frase tratta dal manifesto di Ventotene scritto da Ernesto Rossi e Altiero Spinelli nel 1941 durante il periodo di confino trascorso su quell'isola. Europa non è una semplice addizione di banche, di interessi, di stati: Europa è pace, amicizia, solidarietà, unione fra popoli che si amano e che si rispettano. Il percorso tenuto alto da Signa in oltre trenta anni va e vuole andare in quella precisa, bella, direzione. Nella foto ci sono io insieme a due amiche di Maromme e di Oberdrauburg.

domenica 24 novembre 2013

Arti, botteghe e mestieri


Oltre mille visitatori hanno affollato, durante le prime due giornate di apertura, la Sala dell'Affresco del Palazzo Comunale di Signa in occasione della mostra “Arti, botteghe e mestieri” organizzata dall'Associazione Scambi Internazionali di Signa in occasione del Mercatino natalizio di Oberdrauburg che da oltre un decennio si tiene a Signa.
In una sala completamente rinnovata sono stati esposti dodici pregevoli dipinti secenteschi provenienti dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti e dal Cenacolo di Andrea del Sarto organizzando un percorso conoscitivo capace di far immergere il visitatore in un mondo antico illustrato con piacevoli immagini di vita quotidiana nelle quali si possono scorgere particolari significativi legati all'arte ed al lavoro.
Viva è stata la soddisfazione di chi ha potuto apprezzare la bellezza di un pezzo di Palazzo Pitti trapiantato a Signa, quasi un suggello al rapporto intenso da sempre esistente fra il territorio signese e Firenze
Numerosi i gruppi scolastici che hanno prenotato visite guidate cogliendo un'occasione di studio non facilmente ripetibile.

domenica 17 novembre 2013

Si concludono gli incontri con la filosofia


Martedì prossimo si concluderanno con un mio intervento su Artur Schopenhauer gli incontri con la filosofia di questa sesta, fortunata, edizione che ha visto, alla presenza di molti appassionati, affrontare tematiche non sempre comuni. Il bisogno di filosofia è bisogno di conoscenza, è bisogno di libertà. Oltre il semplicismo delle chiacchere da bar, che spesso rendono schiavi di pregiudizi, e delle strutture massificanti del “lo dicono tutti” l'esigenza di andare oltre e di scavare nella ricerca più complessa di verità nascoste spesso dentro di noi si va sempre più strada. Per non accontentarsi di pensieri troppo semplici per essere veri e per essere nostri, spesso sono indotti da strumenti di comunicazione di massa con finalità non sempre a noi amiche, è importante una riflessione su tematiche non sempre alla moda e con l'aiuto di chi certe cose le ha affrontate prima di noi. Riflettere sui percorsi filosofici di Gadamer, di Foucault, di Sontag e oltre può aiutarci non nella conoscenza del pensiero di altri ma nella ricerca e nella scoperta di un pensiero più nostro.
Nella foto l'incontro su Foucault di Catello Marciano.

venerdì 8 novembre 2013

9 novembre - Festa della Beata Giovanna


Con la Santa Messa celebrata in onore della Beata Giovanna in occasione della 706° ricorrenza della sua morte e la visita alle pievi di San Giovanni e di San Lorenzo si concludono le attività di Signa all'interno del progetto intercomunale “Il medioevo alle porte di Firenze” organizzato dai comuni dell'ovest fiorentino. Il 9 novembre per Signa rappresenta comunque un qualcosa di più importante in quanto ogni anno in questa data si celebra, nel modo più intimo e più fortemente religioso, la festa della Beata Giovanna. Rispetto alla solennità delle manifestazioni del lunedì di Pasqua, nelle quali sfilano per tre giorni davanti all'urna della Beata migliaia di fedeli, autorità civili, militari e religiose, la giornata di sabato viene vissuta in modo molto più discreto dai Signesi. Da quest'anno l'Amministrazione Comunale sarà presente ufficialmente in questa cerimonia manifestando, anche simbolicamente il forte legame che tiene unita Signa alla sua patrona. Parlare di medioevo in questa occasione non vuol dire seguire manifestazioni esteriori di carattere storico o folkloristico ma vuol dire avanti tutto immergersi nei valori identificativi di una comunità e di un mondo che ininterrottamente da secoli si riuniscono intorno ai valori etici e religiosi che da sempre la Beata esprime.
Alle 15.30 inizierà un percorso storico artistico guidato da me, fra la pieve di San Giovanni, il Museo di Arte Sacra e la pieve di San Lorenzo ripercorrendo la storia e le azioni della Beata Giovanna.
Alle ore 18.00 avrà inizio, nella pieve di San Giovanni, la Santa Messa.

martedì 5 novembre 2013

La foto di Eberl Paoli nel sacrario di Marzabotto


Ho inviato al comune di Marzabotto la foto e alcune notizie riguardanti il partigiano signese Eberl Paoli trucidato a Grizzana il 29 settembre del 1944. Le notizie le ho ricavate dal libro “Un ponte fra due castelli” di Danilo Benelli. Non sono però riuscito ad avere ulteriori notizie su di lui: se qualcuno ha qualcosa da aggiungere intorno a quanto è stato scritto da Benelli avrei piacere di essere contattato. Il Sindaco di Marzabotto, nel ringraziare, ha comunicato che metterà la foto di Paoli nel sacrario dedicato alle vittime della strage nazista.

“ … venne catturato anche l’operaio Eberl Paoli. Egli, assieme ad altri prigionieri, venne condotto a scavare trinceramenti nella zona di Porretta Terme, da cui diversi suoi compagni riuscirono a fuggire. Eberl, però, essendo febbricitante e fortemente debilitato, dovette restare sulle montagne, dove si unì ad un gruppo di partigiani della Brigata «Stella Rossa». A metà di agosto la zona attorno a Vergato, dove operava la formazione partigiana alla quale si era unito Eberl, pullulava di tedeschi. Contemporaneamente gli alleati, che avevano attraversato l’Arno a Pisa, stavano avanzando verso la Lucchesia e la Versilia. Le condizioni di Eberl continuavano però a peggiorare; la febbre lo tormentava continuamente, impedendogli di sopportare la fatica imposta dalle marce attraverso la montagna, che la formazione partigiana doveva necessariamente affrontare dopo gli scontri armati con i tedeschi. Ridotto in serie e preoccupanti condizioni venne perciò ospitato da una famiglia contadina di Grizzana, dove, il 29 settembre, venne trucidato dalle SS, che operavano al comando del maggiore Reder, il feroce «monco», assieme alle 1.830 vittime della strage di Marzabotto.