Si è
svolta, nel Palazzo Comunale di Signa, una piccola cerimonia tesa a
mantenere viva la memoria di fatti terribili come quelli avvenuti nei
nostri confini orientali settanta anni fa. Gli orrori delle foibe e i
silenzi che le hanno seguite si accompagnano all'indifferenza, se non
all'odio, nei confronti degli esuli dell'Istria e e della Dalmazia.
Pagine vergognose della nostra storia devono opportunamente essere
ricordate senza cadere nei miti degli “Italiani brava gente”.
Alla vergogna della dittatura e delle Leggi Razziali del 1938 sono
seguiti atti di inaudita gravità che hanno accompagnato anni
cruciali della nostra storia in ogni parte di Europa. Passato il
fronte e ritornata alla Democrazia l'Italia, occupata nella
ricostruzione e negli sviluppi della guerra fredda ha colpevolmente
dimenticato le stragi perpretate dai partigiani di Tito e non ha
accolto come doveva Italiani cacciati dalle loro case per la sola
colpa di essere Italiani. Le pulizie etniche di quegli anni sono
state occultate da interessi di partito, da ragioni di stato o,
peggio ancora, da interessi personali a copertura di criminali di
guerra: soltanto recentemente si è trovato istituzionalmente, con il
presidente Ciampi, il dovere di mantenere il ricordo di quanto
avvenuto. Su questa linea l'Amministrazione Comunale di Signa che non
a caso ha istituito un apposito assessorato per le politiche della
memoria finalizzato a far si che quanto è avvenuto, nei diversi
orrori che hanno accompagnato la nostra storia, non abbia più a
ripetersi.
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