Sicuramente
Dante Alighieri rappresenta uno dei personaggi più conosciuti e
amati d'Italia: non a caso la moneta da due euro riporta la sua
effige ed il suo nome troneggia nelle targhe stradali e nelle
intitolazioni più diverse. Anche Signa ha dedicato a Dante la scuola
primaria dei Colli Alti, oltre ad una delle principali strade del
paese; da anni, si svolgono in suo onore manifestazioni e letture
dantesche. Questo giovedì, presso la pieve di San Lorenzo, Alvaro
Parenti dedicherà a Dante una serata che si promette veramente
interessante ma il rapporto del grande poeta con Signa era tutt'altro
che idilliaco. Un forte disprezzo per Signa e per tutto il contado
fiorentino si riscontra forte e vibrante soprattutto nel canto XVI
del Paradiso quando, nel suo attacco contro Bonifazio dei
Moriubaldini, colpevole di averlo mantenuto in esilio, esprime lo
schifo di dover sostenere il puzzo di quanti dalla campagna si erano
spostati a Firenze riuscendo magari, come Moriubaldini, ad avere
cariche di comando nella guida della città prendendo spazio alla
vecchia nobiltà fiorentina a cui la stessa famiglia degli Alighieri
apparteneva. Ad un generale disprezzo che solitamente la città ha
spesso avuto verso i contadini di Signa, di Campi, di Scandicci ha
risposto benissimo agli inizi del Novecento Giovacchino Forzano,
librettista del “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini con la
romanza di Rinuccio nella quale si esalta l'apporto della “gente
nuova” alla grandezza di Firenze:
Firenze è come un albero fiorito,
che in piazza dei Signori ha tronco e fronde,
ma le radici forze nuove apportano
dalle convalli limpide e feconde!
E Firenze germoglia ed alle stelle
salgon palagi saldi e torri snelle!
L'Arno, prima di correre alla foce,
canta baciando piazza Santa Croce,
e il suo canto è si dolce e sì sonoro
che a lui son scesi i ruscelletti in coro!
Così scendanvi dotti in arti e scienze
a far più ricca e splendida Firenze!
E di Val d'Elsa già dalle castella
ben venga Arnolfo a far la torre bella!
E venga Giotto dal Mugel selvoso,
e il Medici mercante coraggioso!
Basta con gli odi gretti e coi ripicchi!
Viva la gente nuova e Gianni Schicchi!
che in piazza dei Signori ha tronco e fronde,
ma le radici forze nuove apportano
dalle convalli limpide e feconde!
E Firenze germoglia ed alle stelle
salgon palagi saldi e torri snelle!
L'Arno, prima di correre alla foce,
canta baciando piazza Santa Croce,
e il suo canto è si dolce e sì sonoro
che a lui son scesi i ruscelletti in coro!
Così scendanvi dotti in arti e scienze
a far più ricca e splendida Firenze!
E di Val d'Elsa già dalle castella
ben venga Arnolfo a far la torre bella!
E venga Giotto dal Mugel selvoso,
e il Medici mercante coraggioso!
Basta con gli odi gretti e coi ripicchi!
Viva la gente nuova e Gianni Schicchi!
Sabato
prossimo a Signa, dopo avere giustamente reso omaggio al più grande
fra i poeti, si ricorderà anche il suo nemico Bonifazio dei
Moriubaldini con una visita guidata all'interno del parco e della
villa che pochi decenni dopo sarebbe stata abitata dai suoi eredi. In
un ambiente bello e suggestivo, dietro la pieve di San Lorenzo, sarà
possibile visitare, grazie alla disponibilità della famiglia
Tempestini, luoghi per molti completamente sconosciuti in una villa
di struttura quattrocentesca che ancora oggi, con il suo parco,
occupa il cuore del centro di Signa. La partenza è prevista alle
16.00 davanti alla chiesa di San Lorenzo.
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