In
una Signa praticamente distrutta dal passaggio del fronte si sviluppò
l'attività parrocchiale di Don Squarcini e di Don Pesci in campo
sociale con l'organizzazione di colonie estive nelle quali i bambini
potevano godere sia di assistenza che di momenti di svago.
Grazie
alla disponibilità della famiglia Cabrini fu messo a disposizione
delle parrocchie di San Pietro a Lecore e di San Miniato a Signa uno
spazio adeguato all'interno della Villa e del Parco di Castelletti.
Grandi marce, con i sacerdoti
e con il tricolore italiano in testa, portavano i bambini da Lecore o
San Miniato sino a Villa Castelletti dove iniziavano giochi, canti ed
attività formative per i ragazzi.
La cura dei bambini però non
si fermava nel fornire momenti di gioco e di svago: delle cartelle
cliniche indicavano esattamente lo stato di salute di ognuno e si
verificava alla fine la differenza di peso rispetto all'inizio delle
colonie.
La storia di queste colonie è
continuata sino agli Anni Cinquanta lasciando nei bambini di allora
ricordi indelebili che ancora oggi restano vivi e attuali con tutto
il loro carico di amicizia .
Grazie a Carlo Cecchini da
alcuni anni i bambini, ormai cresciuti, delle colonie Santa Francesca
Saverio Cabrini continuano a ritrovarsi nel ricordo di quella che può
essere definita come un'esperienza indimenticabile nella quale i
grandi valori della religione si sono uniti ad uno spirito sociale
segnato da amicizia e solidarietà.
Il ritrovarsi, ad Assisi, a
settanta anni di distanza rappresenta anche l'omaggio ancora vivo dei
vecchi ragazzi delle colonie verso dei personaggi come Don Pesci, Don
Squarcini e tutta la famiglia Cabrini che, nel silenzio che richiede
il fare del bene, hanno lasciato una bellissima testimone permanente
dei valori più alti.
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