venerdì 7 febbraio 2014

Il 10 febbraio contro i silenzi della storia per non dimenticare


Il 10 febbraio per non dimenticare. Anche quest'anno l'Amministrazione Comunale di Signa ricorderà con una cerimonia che si terrà lunedì prossimo alle ore 19.00 il dramma dei nostri confini orientali.
Intorno alla pulizia etnica che nell'immediato dopoguerra ha visto la persecuzione della popolazione italiana nei territori occupati dalle truppe jugoslave si è consumata negli anni una vergognosa opera di omertà e di disinformazione.
A lungo, per motivi estremamente diversi fra loro, la sinistra, la destra, il centro della politica hanno nascosto o si sono disinteressati dei crimini commessi dal maresciallo Tito contro gli Italiani.
Gli stessi profughi, colpevoli spesso solo di essere nati in una certa zona, al loro rientro hanno avuto un'accoglienza che a ragione può definirsi vergognosa.
Gli orrori delle foibe rappresentano oggi emblematicamente uno dei simboli dei silenzi della storiografia di un paese che non ha, a differenza della Germania, fatto ancora i conti con il proprio recente passato.
Il mito degli “Italiani brava gente” cozza profondamente con gli eccidi da noi compiuti in Africa, in Grecia e sui Balcani. Cozza anche con la delazione e l'indifferenza generalizzata nei confronti dell'Olocausto e con l'italianizzazione forzata delle popolazioni slave durante il fascismo.
In questa data comunque, per non confondere gli orrori fra loro e per evitare la confusione che si potrebbe ottenere nel mischiare elementi storici diversi, è bene concentrare la nostra attenzione su quel complotto del silenzio che ha visto come vittime i nostri connazionali lasciati completamente soli da uno Stato non ancora capace di difendere i propri cittadini in autonomia dalle grandi pressioni internazionali e dagli egoismi di chi doveva difendere criminali di guerra fascisti o complici di un regime autoritario e nazionalista che sotto gli emblemi della falce e martello trovava simpatia anche negli ambienti del comunismo italiano.

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