Dopo
molto tempo ho deciso di tornare a scrivere qualcosa su questo blog.
Forme
più veloci di comunicazione hanno di fatto sostituito in questo anno
uno strumento che, negli anni mi ha dato più di una soddisfazione.
Le
poche righe di oggi le dedico alla conclusione di un percorso che per
circa 43 anni ha accompagnato la mia vita.
Il
mio tempo nella scuola sta per finire.
La
conclusione di questi strani esami di maturità, al tempo del Covid
19, ha rappresentato l'ultimo atto di una partita che sempre mi ha
entusiasmato.
Il
salutare venerdì scorso l'ultimo mio studente esaminato ha chiuso
quello che per me ha rappresentato ben più di di un lavoro.
Dovessi
indicare delle parole rappresentative del mondo che sto per lasciare
avrei probabilmente qualche difficoltà perché molteplici sono stati
i sentimenti che mi hanno accompagnato sin dal 9 gennaio 1976 quando,
per la prima volta, ho avuto la piena responsabilità di una classe.
La
parola centrale sarebbe comunque bellezza.
Bello
e straordinario è stato il misurarsi con un mondo vario ed
estremamente complicato ma al tempo stesso vivo e dinamico.
Di
tutti questi anni la cosa più bella sono stati ovviamente i ragazzi
di cui conservo un ricordo fermo e indelebile al di sopra della loro
bravura o del futuro che hanno poi saputo costruire per la loro vita.
Bello
il rapporto con gli altri insegnanti e con tutto il personale della
scuola che ha accompagnato il mio lavoro.
Bello
anche il rapporto con le famiglie dei miei studenti che ho sempre
sentito vicine.
Non
sono abituato a guardare indietro e sono sicuro di incontrare davanti
a me altre sfide straordinarie ed altra bellezza ma …
…
lo
sguardo dei miei ragazzi ogni mattina non potrà essere sostituito da
nient'altro.